ADI News

Il Culto della Domenica

TESTO BIBLICO: ATTI 22:6-16

            L’apostolo Paolo dopo essere stato arrestato nel tempio davanti ai giudei, sta  raccontando la testimonianza del suo incontro con Gesù risorto. Egli ricorda le parole di Anania: “Ed ora, che indugi? levati, e sii battezzato, e lavato de’ tuoi peccati, invocando il nome del Signore” (v.16).

 

La domanda “che indugi?, che aspetti?” è rivolta ancora oggi alle nostre vite, in particolare essa è rivolta:

  1. A te, che non sei assolutamente un credente, e non hai ancora accettato Cristo nella tua vita. Perché indugi, perché aspetti? La salvezza è condizionante per l’eternità. La salvezza è inaccessibile dopo la morte; l’inferno è una realtà, non è un’invenzione della chiesa! La salvezza è personale, non accettarla significa offendere Dio e condannare te stesso.
  2. A te, che sei un credente, ma sei ancora schiavo di un vizio, o bloccato in una situazione equivoca. Perché indugi, perché aspetti? Le conseguenze di un peccato non confessato e abbandonato comportano frustrazione, sentimenti di vergogna, sensi di colpa, ecc. Non indugiare ancora, ma vai a colui che intercede per te, a Cristo Gesù, riconoscendo che questa situazione è negativa, vinci la vergogna e confessa il tuo peccato andando con sincerità al Signore.
  3. A te che sei un credente che vuole impegnarsi di più nel servizio a Dio. Perché indugi, perché aspetti? Il servizio al Signore è un campo dove il lavoro è tanto e gli operai sono sempre pochi, lascia che il Signore ti indichi quello che devi fare. Impegnati nel servizio cristiano, per offrire il tuo contributo allo sviluppo della chiesa del Signore, ciò ti permetterà di essere un figlio di Dio senza vergogna!

 

Questo è un  tempo di grande opportunità! Non sprecare le occasioni che Dio ti offre! Perché indugi, perché aspetti?

 

Dio ti benedica