Uno scoop “sprecato”

21 Febbraio 2022

Uno scoop “sprecato”

Lunedì, 21 febbraio 2022

UNO SCOOP “SPRECATO”

Signore, essi sanno che io incarceravo e flagellavo nelle sinagoghe quelli che credevano in te; quando si versava il sangue di Stefano, tuo testimone, anch’io ero presente e approvavo, e custodivo i vestiti di coloro che lo uccidevano (Atti 22:19, 20)

Nei nostri versetti l’apostolo Paolo racconta ilsuo dialogo con Gesù, avvenuto molti anni prima, in cui insisteva che il Signore lo lasciasse predicare a Gerusalemme. La sua argomentazione non era azzardata, aveva una sua logica: lo stupore suscitato dalla sua conversione avrebbe di certo favorito la causa del Vangelo. Qualcosa di simile, infatti, era accaduto a Damasco, quando la gente diceva: Non è lui che a Gerusalemme infieriva contro quelli che invocavano questo nome ed era venuto qui per condurli in catene ai capi dei sacerdoti? La meraviglia, e anche un certo scalpore, sono spesso il risultato dell’opera di Dio, ma certamente non ne sono il “motivo”: Quando Dio opera ci meraviglia, ma Dio non opera solo per meravigliarci! La risposta di Gesù all’insistenza di Paolo fu netta: Affrettati ed esci presto da Gerusalemme perché i suoi abitanti non riceveranno la tua testimonianza su di me. Come tante volte durante il Suo ministerio, sottraendosi alla folla adorante e vietando di diffondere la notizia dei Suoi miracoli, anche qui Gesù scelse la linea della riservatezza e della discrezione, ordinando a Paolo di lasciare immediatamente Gerusalemme. Carissimi, è chiaro che questa scelta del Signore non è una regola rigida, ma la lezione che facilmente apprendiamo da questo episodio è che non dobbiamo mai dare per scontato che tutto ciò che crea stupore e che attira l’attenzione “del pubblico” sia automaticamente utile per l’avanzamento del Regno di Dio. Questo non significa che il popolo di Dio debba nascondersi o nascondere i Suoi prodigi. Significa soltanto che la chiesa di Cristo si mostra o si nasconde, parla o tace, agisce subito o aspetta a farlo, cercando sempre la guida dello Spirito Santo, agendo nei tempi di Dio, secondo i Suoi metodi, conformemente al Suo piano. Nessuna strategia umana, nessun ragionamento “logico” dovrebbero mai condizionare i programmi e l’azione della chiesa: la nostra missione, fratelli, non è stupire ma evangelizzare, ricordando che il mondo non ha bisogno di essere meravigliato, ma di essere salvato.

Aniello & Rosanna Esposito