
11 Aprile 2022
SERVIRE E POI “SPARIRE”
“Quando uscirono dall’acqua, lo Spirito del Signore rapì Filippo; l’eunuco non lo vide più.”
(Atti 8:39)
La storia di Filippo l’evangelista, uno dei sette, è molto bella e edificante nel panorama della chiesa dei primi anni.
Eletto diacono dalla chiesa di Gerusalemme, per svolgere un servizio pratico, giunse in Samaria, dove predicò il Vangelo con risultati straordinari.
Gli apostoli, venuti a saperlo, mandarono Pietro e Giovanni e, dopo il loro arrivo, il Signore manifestò la Sua gloria con la Pentecoste samaritana, e i nuovi credenti ricevettero il battesimo nello Spirito Santo.
In questo contesto di “successo” Filippo ricevette l’ordine divino di recarsi su una strada “deserta” per una missione non precisata.
Su quella strada incrociò un carro che apparteneva a un uomo ricco, potente e famoso: un dignitario etiope, che mentre leggeva la Scrittura, senza rendersene conto, bramava conoscere Gesù.
Sorvolando i dettagli, diciamo soltanto che Filippo, cominciando dal passo biblico che l’Etiope stava leggendo, gli comunicò il lieto messaggio di Gesù.
Dal racconto è evidente che gli presentò l’intero messaggio del Vangelo, tanto che, giunti ad un luogo dove c’era dell’acqua, l’Etiope chiese di essere battezzato, cosa che avvenne subito.
Dopodiché… lo Spirito del Signore rapì Filippo; l’eunuco non lo vide più.
Che strana cosa, non vi pare? Perché lo Spirito Santo “rapì” Filippo?
Potremmo fare tante ipotesi, ma vogliamo solo trarne una lezione: il credente che si mette a disposizione di Cristo deve essere pronto a “servire e poi sparire”.
A questo proposito, come dimenticare le parole del Battista quando disse di Gesù: “Bisogna che Egli cresca e che io diminuisca”, ovvero: “È Lui che deve diventare sempre più grande, mentre io devo mettermi da parte”?
Non si tratta, amici e fratelli, di un esercizio formale e retorico, ma di un’attitudine del cuore dei veri testimoni di Cristo, che non presentano mai loro stessi, ma il Signore Gesù: l’Unico che salva i peccatori e che cambia le vite.
Dio ci aiuti, nella nostra vita e nel nostro servizio, a non concentrarci mai su noi stessi, su come siamo percepiti o se siamo onorati, ma ad essere sempre pronti a “nasconderci” perché Cristo sia glorificato e le anime benedette.
Forse è per questa ragione che lo Spirito Santo dice: “Quanto sono belli i piedi di quelli che annunciano buone notizie”?
Aniello & Rosanna Esposito