
21 Marzo 2022
Orme “scomode” (la grazia della sopportazione)
ORME “SCOMODE” (La grazia della sopportazione)
“È una grazia se qualcuno sopporta, per motivo di coscienza dinanzi a Dio, sofferenze che si subiscono ingiustamente… se soffrite perché avete agito bene, e lo sopportate pazientemente, questa è una grazia davanti a Dio… poiché anche Cristo ha sofferto per voi, lasciandovi un esempio perché seguiate le sue orme” (1Pietro 2:19-21)
È bello notare come queste parole siano state scritte da colui che, tanti anni prima, aveva temerariamente introdotto una spada nel Cenacolo: l’impulsivo Pietro, che, armato di spada e cercando di difendere Gesù, aveva ferito il servo del sommo sacerdote, ora invita i credenti a realizzare la “grazia della sopportazione”, incoraggiandoli a seguire le orme di Cristo.
Quant’è distante il sentimento dell’anziano pastore, da un certo cristianesimo attuale, egocentrico, agguerrito e competitivo che, non appena si sente minacciato, si rivolta aggressivamente verso chiunque avverte come ostile, rischiando di rinnegare lo spirito del Vangelo, con l’intento di difenderne i principi.
Coloro che spesso citano “la frusta di cordicelle” e i “Guai a voi, scribi e farisei ipocriti”, raramente sembrano ricordare la lavanda dei piedi (anche a Pietro, perfino a Giuda), l’agonia del Getsemani, i silenzi del processo e la “debolezza” della croce.
Dobbiamo onestamente riconoscere che mentre ci capita spesso di voler correre sulle orme di Davide verso la vittoria o quelle di Pietro sulle acque tempestose, molto raramente siamo disposti a calcare, nemmeno per qualche metro, le orme della via crucis.
Dio ci aiuti, fratelli, davanti alle difficoltà della vita, a non lasciarci dominare dallo spirito bellicoso di questo mondo, né dal nostro ego che non ama essere disturbato, per imparare a calcare le orme scomode di Gesù, il quale oltraggiato, non rendeva gli oltraggi; e soffrendo, non minacciava, ma si rimetteva a colui che giudica giustamente.
Perciò carissimo, qualunque sofferenza, ingiusta e dolorosa, tu stia subendo, fidati del Signore e trova in Lui la forza per seguire le Sue “scomode” orme, così anche tu potrai dire, alla fine, come Geremia: O Signore, tu hai difeso la mia causa, tu hai redento la mia vita (Lamentazioni 3:58).
Aniello & Rosanna Esposito