NON SI PUÒ “MORIRE DENTRO”!

16 Maggio 2022

NON SI PUÒ “MORIRE DENTRO”!

Tutta la comunità disse loro: “Fossimo pur morti nel paese d’Egitto! O fossimo pur morti in questo deserto!  Perché il Signore ci conduce in quel paese dove cadremo per la spada?”

[Numeri 14:2, 3]

 

Giunto alle porte di Canaan, Israele, scoraggiato dalle spie incredule, precipitò nel panico e, dopo una notte di disperazione,si rivoltò contro Mosè ed Aaronne.

Alimentati da uno spirito di incredulità, loro, che erano statitestimoni di opere straordinarie, ora non riuscivano a vedere altro che la morte, pronunciando parole insensate.

Fossimo pur morti nel paese d’Egitto!

Pieni di amarezza e ingratitudine, sostenevano che sarebbe stato meglio non essere stati salvati, disprezzando il sangue dell’agnello e la straordinaria liberazione del Mar Rosso: meglio morire schiavi che cadere rincorrendo sogni impossibili e promesse irrealizzabili!

O fossimo pur morti in questo deserto!

Paralizzati dalla paura e accecati dalla rabbia, gli ex schiavi rincararono la dose: a che pro sopravvivere nel deserto, visto che non avevano alcuna speranza di successo? Senza contegno disprezzavano la provvidenza divina: la colonna di fuoco di notte e la nuvola di giorno, la vittoria su Amalec, le acque miracolosamente addolcite e provvedute, la manna ogni giorno…Improvvisamente diventava tutto inutile: sarebbe stato meglio morire nel deserto!

Perché il Signore ci conduce in quel paese dove cadremo per la spada?

Non avendo avuto la “fortuna” di morire prima, ormai rassegnati, non riuscivano a vedere nient’altro che la morte.

Che tristezza infinita!

Quella generazione, straordinariamente privilegiata, divenne una generazione di zombie, di morti viventi, consumata nel deserto, a causa dell’incredulità.

Carissimi amici e fratelli, prima di giudicare il popolo d’Israele, facciamo attenzione a non incorrere negli stessi errori.

Vigiliamo perché non accada anche a noi di soccombere davanti alle difficoltà della vita, cedendo al pessimismo, alla paura e allarabbia che rischiano di prendere il sopravvento quando la nostra fede viene meno.

Sì, perché è la fede in Cristo che ci dona la vittoria sulla morte e sulla paura della morte, perché chi crede in Lui anche se muore, vivrà!

Perciò, come il salmista, anche nelle circostanze più avverse potremo dire: Io non morirò, anzi vivrò!

Aniello & Rosanna Esposito