
2 Maggio 2022
LA VIGNA E L’ORTO
“Acab parlò a Nabot e gli disse: “Dammi la tua vigna, di cui voglio farmi un orto” (1Re 21:2)
La storia di Nabot e di come rifiutò coraggiosamente di cedere la sua eredità al malvagio re Acab, è molto nota.
Oggi, però non ci soffermeremo sull’intenzione del re di cambiare la destinazione d’uso del campo di Nabot: da vigna a orto.
Anzitutto la cura della vigna richiede un tipo di lavoro e di fatica diversi rispetto all’orto. Molto vincolante, più impegnativo è il compito del vignaiuolo rispetto a quello dell’ortolano.
Un altro aspetto fondamentale sono i tempi e la pazienza necessari. L’ortolano semina, trapianta le piante e, dopo non molto tempo, raccoglie i frutti, spesso anche più volte nella stessa stagione. La vigna, invece, no. Ci sono la potatura, la pulitura del terreno e tante altre operazioni che il vignaiolo deve attuare per giungere, dopo un anno, al raccolto tanto atteso.
Infine, la differenza fra vigna e orto è anche nel frutto: gli ortaggi, certamente utili e nutrienti, sono da consumare subito e non sempre facili da conservare.
L’uva, invece, no. L’uva oltre che consumata subito, si preme e se ne trae il vino e l’uva passa si conserva a lungo.
Carissimi, ovviamente la nostra meditazione non è un trattato di agraria ma un’applicazione spirituale che mira a una riflessione molto semplice: nelle cose di Dio non possiamo stravolgere l’ordine da Lui stabilito.
Ci sono cose che richiedono impegno e fatica, pazienza e perseveranza e i cui risultati non sono momentanei, ma duraturi ed eterni.
Questo è vero soprattutto nel servizio al Signore, in cui dobbiamo chiedere aiuto per non cadere vittime dei metodi mondani che rifiutano l’abnegazione, la sottomissione, la pazienza e, soprattutto la fiducia in Dio, senza le quali non potremo mai prosperare in Cristo!
Osservate come l’agricoltore aspetta il frutto prezioso della terra pazientando, finché esso abbia ricevuto la pioggia della prima e dell’ultima stagione. Siate pazienti anche voi; fortificate i vostri cuori, perché la venuta del Signore è vicina (Giacomo 5:7, 8).
Aniello & Rosanna Esposito