“CHI” PENSIAMO DI ESSERE?

4 Aprile 2022

“CHI” PENSIAMO DI ESSERE?

“Chi sono io?

Chi altri, se non me?”

(2Samuele 7:18; Ester 6:6)

 

Chi sono io?

È un’espressione che Davide, l’uomo secondo il cuore di Dio, pronunciò più volte quando fu onorato oltre quello che “meritava”, consapevole dei suoi limiti:

  • Quando si prospettò per lui la possibilità di diventare genero del re (1Samuele 18:18);
  • Quando Dio gli promise che avrebbe benedetto la sua casa per sempre (2Samuele 7:18);
  • Quando fece una straordinaria donazione per la costruzione del tempio (1Cronache 29:14).

In ognuna di queste circostanze Davide era sincero quando si schermiva, sentendosi “non all’altezza”. Di lui vengono celebrate tante gesta, ma poco spesso ci si ricorda della sua umiltà e del suo essere rimasto “pecoraio” nel cuore, e che, finché lo fu, Dio lo benedisse.

Chi, se non me?

È quello che pensò Aman, quando il re Assuero gli domandò che cosa si potesse fare per onorare qualcuno. Non riusciva a pensare a nessun’altro, oltre che a sé stesso, che potesse meritare un’onorificenza reale. Totalmente pieno di sé e accecato dalla fame di potere, lo spregiudicato cortigiano è l’incarnazione dell’arroganza umana che, in mancanza di ravvedimento, finisce sempre con la rovina.

Si tratta di due figure agli antipodi, che rappresentano un esempio e un ammonimento per noi, affinché non perdiamo mai contatto con la realtà della nostra miseria e con la necessità che abbiamo della grazia di Dio.

Carissimi, e noi, “Chi” crediamo di essere?

Preghiamo che Dio ci liberi dal montarci la testa e ci aiuti a essere consapevoli della nostra indegnità, soprattutto quando ci confrontiamo con la Sua santità, e impariamo ad essere grati per la grandezza dell’amore di Cristo e per tutto quello che Lui ha fatto per noi.

È bello immaginare che Davide imparò questa lezione nelle notti di veglia, a guardia del gregge, osservando lo spettacolo del creato, al cui ricordo compose la bellissima poesia del salmo 8: Quando io considero i tuoi cieli, opera delle tue dita, la luna e le stelle che tu hai disposte, che cos’è l’uomo perché tu lo ricordi? Il figlio dell’uomo perché te ne prenda cura?

Già, Che cos’è l’uomo?

Aniello & Rosanna Esposito