
28 Marzo 2022
BENEDETTA “INCONSAPEVOLEZZA”
“Poi Mosè scese dal monte Sinai… non sapeva che la pelle del suo viso era diventata tutta raggiante mentre egli parlava con il Signore” (Esodo 34:29)
L’episodio cui si riferisce il versetto di oggi mostra anzitutto la straordinaria capacità “trasformatrice” della comunione con Dio che trasfigurò il volto di Mosè.
Lo splendore di quella “bellezza soprannaturale” spaventò il popolo, tanto che Mosè si nascose con un velo che rimuoveva soltanto quando compariva alla presenza del Signore.
Delle tante cose che questa storia descrive, oggi vogliamo considerarne una: l’inconsapevolezza di Mosè che non si rendeva conto di essere “raggiante” e la discrezione che lo portò a coprirsi il volto per non “imporre” il suo splendore al popolo.
Quella di Mosè è una santità discreta che non si vanta e un carisma straordinario che non promuove sé stesso e non s’impone.
Si tratta di una lezione straordinaria per noi che viviamo nella società dell’immagine e dell’apparire dove talvolta l’autenticità della consacrazione è sacrificata sull’altare dell’estetica e dell’esteriorità con il risultato di compromettere l’efficacia della testimonianza e dell’azione della Chiesa.
Carissimi, Dio ci aiuti a spendere tempo con Lui, a essere sempre trasformati nella Sua stessa immagine, non per vantarcene e metterci in mostra ma per essere in grado di illuminare e riscaldare la vita di chi ci circonda ed essere in grado di indirizzarlo a Cristo.
Il mondo non ha bisogno di notare noi né di apprezzare i nostri talenti ma di conoscere, attraverso la nostra strumentalità, Colui che è morto e risorto per la redenzione di quanti confidano in Lui.
Perciò, come Mosè, stiamo alla presenza del Signore e come lui lasciamoci trasformare per risplendere come astri nel mondo e diffondere il Vangelo della grazia per la salvezza di tanti, ispirati dall’umile visione del Battista: “Bisogna che Egli cresca e che io diminuisca”!
Aniello & Rosanna Esposito